Solo ora me ne accorgo:
ci siamo sempre stati qui,
in bilico sul bordo.
Così è l’amore, pare
(scompare)
ad ogni passo avanti,
al primo passo indietro,
un solo passo falso del caso…
(mica è colpa nostra)
Avremmo dovuto, dovremmo
stare più attenti
a dove mettere i piedi,
leggere meglio i segni e invece
non facevamo che leccarci e farci le fusa
sempre a occhi chiusi, come mici ciechi.
Abbiam danzato per anni una sbronza senza bussola:
la piccola fiammiferaia e il vagabondo,
io la stronza e tu sempre in estate…
Che fare?
Andare o restare?
Forse provarci ancora
leggere i segni, attentamente.
Un mondo in un monolocale
Mono, lo dice già, non è per due. Mono è scimmia in spagnolo:
Le scimmie possono star bene in un monolocale,
spulciandosi in eterno, felici e contente.
Noi no, noi saltiamo in aria.
Diranno una fuga di gas, diranno tragica fatalità…
La verità è che siamo una coppia che scoppia in un loculo di monolocale.
s-coppiati, mi chiedo, come vivremmo?
Sarei come il mio guanto, così bello e così solo (uno spreco)
a chiedermi a che punto del cammino ho perso il mio compagno.
Voltarsi indietro non basta, non serve rivoltarsi come un guanto:
Quando è fatta, è fatta. Perso. Persi. La disfatta.
Cosa ne fai di un guanto spaiato? Per quanto bello, lo butti
(Non io, no, io lo terrei)
Sta lì impalato il mio, su una bottiglia di vin santo.
Mima un ok -mente però, e’ ko
un guanto solo, solo un guanto
Chi gliela dà una mano a un guanto spaiato?
Potrei stare a guardarlo ore ed ore
Il nostro amore che si decompone
Com’è bello, zoppo e fiero
Com’è vero ora che sa di siero…
Lei aveva grandi labbra e occhi blu
Hai scelto me perché avevo occhi blues e parole grandi
(e tu eri blue, principe blu, Valentino Blue…)
Indietro non si torna: mi srotolo avanti. E e se finisco?
Chi ti asciugherà le lacrime, se non io? (Chi meglio di me? Nessuna mai!)
Vecchio mio, la verità
è che io e te siamo la novità
-lo sai tu, lo so io, il segreto del tempo
non è cambiare fuori, ma cambiare dentro
giorno dopo giorno in fondo non siamo mai stati gli stessi
Credo.
Non è il te di ieri che voglio (addio guanto vecchio)
voglio il te di domani (non lo conosco, ma avverto i segni dell’innamoramento).
Regalami un paio di guanti per il prossimo inverno
-sceglili tu, lo so che ci prendi!
Oggi a mani nude
nutrimi di primavera.
“Moi qui ne crains pas les peines cruelles,
Je ne vivrai pas sans souffrir un jour…
Quand vous en serez au TEMPS DES CERISES ,
vous aurez aussi des chagrins d’amour!”