By Claire On

In TEATRO

Tagged in

Spettacolo itinerante con protagonista invisibile – a cura di Patate&Cipolle
Ideato e realizzato dalle ragazze e i ragazzi della Comunità Terapeutica del Centro di Solidarietà di Pistoia (Progetto Trilly)

Dove: Spazio Clandestino, Firenze Quando: sabato 27 aprile alle ore 16

Il semplice fatto di avere uno spettacolo da presentare ci dice che l’esperimento è riuscito e che qui c’è un successo da festeggiare. L’obiettivo principale del percorso laboratoriale intrapreso con il CEIS di Pistoia era quello di stimolare il coinvolgimento attivo e la collaborazione tra i partecipanti, utilizzando tecniche artistiche e d’improvvisazione come opportunità di espressione personale e sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé e degli altri.

Non esisteva quindi nessun copione pensato in anticipo, ma solo una traccia da esplorare insieme: altri mondi. Il soggetto dello spettacolo ha cominciato a venir fuori durante gli incontri e sono stati i ragazzi a svilupparlo, mettendo a frutto i laboratori multidisciplinari ai quali hanno preso parte (teatro, scrittura, musica e disegno/scenografia). Ecco perché, più che parlare di ‘restituzione’, ci piace considerare questo lavoro come una produzione artistica a tutti gli effetti.

Una creazione che parte da un lapsus: quello di Vittoria, personaggio invisibile. Vittoria non esiste, ma proprio per questo diventa una, nessuna, centomila… più reale delle apparenze. Vittoria è nata per sbaglio, quasi fosse una nostra proiezione (o alter ego, come ci ha sottolineato una delle partecipanti), ma noi abbiamo deciso di portarla in scena. Perché se Vittoria non voleva uscire dalla sua stanza, noi potevamo farci entrare il mondo. Esplorando le sue emozioni e mettendole in musica, scrivendole una lettera o creando storie per immagini e parole, abbiamo cercato di rendere visibile il suo vissuto interiore.

Il percorso teatrale si muove in quel labirinto che è il mondo di Vittoria, ispirandosi al mito del Minotauro nella versione di Borges, che abbiamo letto insieme durante gli incontri. Il racconto de La Casa di Asterione ci ha insegnato che se cambi prospettiva e sospendi il giudizio, le persone cambiano. Che ognuno di noi è pieno di mondi possibili, ma solo entrando in contatto con l’altro possiamo uscire dalla solitudine del nostro labirinto.

Con questo spettacolo vi portiamo a casa di Vittoria per farvela conoscere. Non siamo proprio sicuri che vi piacerà, anche perché “Vittoria non è una persona socievole” e certe volte “ha il nervoso di restare chiusa qui dentro”. Ma ora la porta è aperta, se vi va possiamo entrare.

Ideato e realizzato da:

Martina, Eva, Matheus, Sofia, Thiago, Veronica, Abdu, Renato, Andrea

Con il contributo di:

Martino Lega – Improvvisazione e composizione musicale

Chiara Canestrini – Scrittura creativa

Roxana Iftime – Training teatrale: tecniche di regia e lavoro sul personaggio

Marco Bianchini – Training teatrale: corpo, voce e improvvisazione

 

Se te lo sei perso, guarda la story dello spettacolo su Instagram
Previous Story
Prima di sparire
Next Story
A Terra